Lorenzo negli Stadi 2015 - Stadio Olimpico Roma. Ph. (c) Michele "Maikid" Lugaresi |
Quello di ieri allo Stadio Olimpico di Roma è stato il mio sesto concerto.
"Da zero a dieci, cento" Lorenzo, il mio voto da zero a dieci è cento, purché tu continui a lasciare "tutto acceso": il calore, il candore, l'amore infinito per la tua tribù che balla, quella che ti accompagna da quasi trent'anni, che ha gioito con te e per te, che ha anche sofferto con te, questo rende speciale il tuo spettacolo: l'intesa intensa con la tua gente.
Giovani, giovanissimi, bimbi (come quello a cui hai sfiorato il nasino prima di chiedergli il cinque), ma anche adulti e nonni, insomma una moltitudine variopinta!
La cosa che amo dei tuoi concerti è la luce che vien giù dai tuoi occhi quando ci guardi così immensi, infiniti intorno a te, tutti lì per te, per chiederti ancora una volta di farci sognare, ballare, saltare, cantare a squarcia gola, senza sosta, come solo tu sai fare, e con l'augurio che la tua energia possa trasferirsi, anche solo in quantità infinitesimale, nelle nostre vite. Quella stessa energia che ci chiedi, che alimenta la tua carriera e che ci restituisci ogni volta con la forza di un moltiplicatore impazzito.
Scrivo del tuo spettacolo mentre, guarda caso, continuo ad ascoltare il tuo ultimo disco, con l'illusione che le emozioni vissute ieri sera possano durare ancora oggi e poi domani e poi ancora ... ma il bello è proprio lì, al termine dei tuoi concerti, vado via ogni volta stremata, con piedi, schiena e gola doloranti, ma felice e impaziente di scoprire cosa ci riserverai per la prossima volta.
Due anni fa hai espresso tanta gratitudine riportandola persino in un libro (Gratitude di Lorenzo Jovanotti Cherubini, ed. Einaudi), concedimi di ricambiare.
Un palco ricco di colori, allegria, di grandi musicisti, tutto reso possibile da uno staff tecnico impeccabile. Un suono sublime, un impianto galattico, un numero inconsueto di passerelle per arrivare a tutti... ce n'era per tutti, ci hai salutati tutti.
Un grande artista che a fine concerto si è definito "un fratello", che ha faticato su quel palco per divertirsi e divertirci, con la sua inseparabile croce al collo per mai dimenticare di alzare gli occhi al Cielo.
Ci vediamo in giro Lorenzo. Concedimelo: sei stato Spaziale! Grazie
Le foto del concerto son qui: clicca