"The Art of the Brick" è un'esposizione itinerante delle opere di Nathan Sawaya, l'artista che realizza capolavori con i mattoncini Lego®. La mostra è in Italia, a Roma fino al 26 marzo, negli spazi dedicati dell'Auditorium Parco della Musica.
Vi racconto qui qualche dettaglio della vita di Nathan Sawaya e dell'esposizione, definita dalla CNN come la mostra di maggior successo mondiale degli ultimi tempi.
Arte, scrittura, cultura, eventi, pubblicità e tanta buona musica ... dal mondo!
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mercoledì 15 marzo 2017
mercoledì 15 febbraio 2017
Auditorium Parco della Musica, una visita nel ventre della balena
Il posto in cui, qui a Roma, mi sento veramente a casa e felice di esserci ogni volta che ci capito, è proprio lui, l'Auditorium Parco della Musica.
Ieri per San Valentino, per il secondo anno consecutivo, il Parco ha organizzato un evento social con tanto di hashtag: #IloveAuditorium e #openAuditorium.
Si trattava di una visita guidata nel backstage dell'Auditorium, in quei luoghi in cui l'arte la si crea, la si produce, la si progetta e realizza, quei luoghi sacri in cui c'è la vera vita di ogni corpo culturale, lì dove, proprio come il cuore di ogni essere vivente, c'è una macchina organizzativa e artistica pulsante ed energica a tal punto da dar vita alle meraviglie sul palco, a cui ogni spettatore può assistere e di cui può fare esperienza, unica e personalissima.
Chi mi legge da un po' avrà già immaginato che non potevo che cogliere la palla al balzo, e sì, mi sono catapultata lì ieri pomeriggio, in quel luogo magico e sospeso fra sogno e realtà.
L'AD José Ramon Dosal Noriega ci accoglie |
lunedì 18 luglio 2016
Stefano Bollani e l'Accademia di Santa Cecilia al "Luglio suona bene 2016"
Giovedì sera, 14 luglio, Roma.
Le peripezie per raggiungere la Cavea del Parco della Musica le conoscete già (se le hai perse, niente panico! clicca qui :).
Stefano Bollani e l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia 14 luglio 2016 - Cavea del Parco della Musica di Roma |
Però non vi ho ancora detto di cosa si trattasse.
Un concerto delizioso immerso nell'atmosfera unica dell'estate romana, che mi ha emozionato sotto un cielo stellato che pareva rientrare nella scenografia dello spettacolo di cui ho potuto godere allegramente.
I primi a salire sul palco dalle scale laterali antistanti, sono gli orchestrali, accolti dall'immancabile applauso che il pubblico riserva loro affettuosamente, come da secolare rispettosa tradizione.
Per ultimo, a salire dalle scalette a destra del palco (proprio sotto di me) il primo violino, e l'applauso si rinvigorisce. Qualche secondo di prova di assestamento, ed ecco il direttore d'orchestra, l'estone Kristjan Järvi, battito di mani ancora più forte; pensate che non lo conoscevo, mai visto in azione prima di quel momento, ma che sorpresa ragazzi, è una vera forza della natura, pensate che sul podio dirige i suoi musici con bacchetta, braccia, polsi, piedi e gambe, letteralmente danzando al ritmo di quella musica che prima di essere eseguita, è anticipata dai suoi movimenti impeccabili.
Inizia così il primo appuntamento della rassegna di concerti dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia all'interno del "Luglio suona bene", organizzato, come ogni anno, negli spazi allestiti dalla Fondazione Musica per Roma. Quattro appuntamenti ognuno dei quali con un ospite d'eccezione.
Ad aprire la rassegna quest'anno è Stefano Bollani, si proprio lui, quel pianista simpatico che talvolta bazzica in televisione. E' la seconda volta che ho il piacere di apprezzarlo dal vivo, e confermo, di simpatico è simpatico, tanto, ma al pianoforte è sublime. Semplicemente.
Ad aprire la rassegna quest'anno è Stefano Bollani, si proprio lui, quel pianista simpatico che talvolta bazzica in televisione. E' la seconda volta che ho il piacere di apprezzarlo dal vivo, e confermo, di simpatico è simpatico, tanto, ma al pianoforte è sublime. Semplicemente.
Dal titolo "Bolero" l'evento ha visto il pianista milanese impegnato nel Concerto Campestre di Francis Pulenc, (originariamente composto per clavicembalo), nella sua trascrizione per pianoforte.
Non ha un accompagnatore Stefano Bollani, le pagine dello spartito le gira da sé, accenna qualche mimica gag con il primo violino e il direttore, fa sorridere, non trova le scalette per scendere dal palco e rischia di tuffarsi tra le braccia della sicurezza, e una volta davanti agli 88 tasti bianchi e neri, manda in estasi platea e tribune. Persino la gabbianella che si diverte a sorvolare la Cavea si lascia trasportare dal rintocco delle sue dita.
Il resto lo lascio alla vostra fantasia con l'augurio, se vorrete, che possiate farne (o rifarne) esperienza.
Nel video pochi secondi dei 18 memorabili minuti del Bolero eseguito dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a chiusura del concerto.
Orchestrali pazzeschi. Un unico cuore pulsante.
Orchestrali pazzeschi. Un unico cuore pulsante.
Buona musica a tutti!
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